Carote: come riconoscere problemi nutrizionali precoci

Le carote sono un ortaggio dal sapore molto delicato e che per di più si presentano anche molto semplici da gestire nell’orto, senza dare quindi alcun tipo di problema al momento della coltivazione, in quanto crescono bene anche piccolissimi spazi. Ma ci sono da attenzionare alcuni aspetti davvero essenziali.

Carote sempre sane? Non è proprio così

Quando iniziamo a coltivare le carote, la prima cosa di cui dobbiamo essere coscienti è che si tratta di un ortaggio che può presentare alcuni problemi nella gestione della loro caratteristica fondamentale: ovvero le radici possono andare a male e perdere tutto il potere nutriente, rendendo necessario un intervento da parte nostra.

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I problemi nutrizionali, infatti, se vengono colti e capiti subito, si possono correggere, mostrandosi facilmente risolvibili, senza compromettere mai in nessun modo il raccolto in sé. Se invece non stiamo attenti a capire se qualche cosa non funziona bene, il rischio è di mandare tutto in tilt, compromettendo anche i raccolti del futuro.

Perciò le nostre carote, il più delle volte, ci mandano dei segnali e dobbiamo essere capaci e in grado di comprenderli per poter rispondere nell’immediato con soluzioni che devono essere mirate al problema che si palesa, senza pensarci su due volte e con la chiara volontà di migliorare la produttività.

Quali sono i segnali di emergenza?

La prima cosa che sembra essere il campanello d’allarme più frequente è legata alla condizione delle foglie: se queste infatti appaiono particolarmente pallide, è perché manca l’azoto, e se ne manca tanto le carote non diventeranno mai abbastanza arancioni, e quindi nemmeno abbastanza forti per concludere la loro crescita vegetativa.

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Un altro richiamo potrebbe essere sempre sulle foglie che invece si presentano troppo verdi e possibilmente sotto forma di piante riccamente rigogliose. In questo caso, l’azoto è troppo, perché la radice c’è ma resta sottile e poco formata e quindi non ha la giusta carica per determinare la formazione della carota.

Se invece mancano potassio e fosforo, le carote potrebbero apparire storte, o rimanere troppo piccole e corte, o ancora presentare un aspetto non propriamente di quell’arancione acceso che le rende così caratteristiche e assolutamente inconfondibili rispetto a tutto il resto degli ortaggi che portiamo a casa o decidiamo di coltivare.

Come si risolve?

C’è poco che possiamo fare se non di osservare sempre molto attentamente la salute della nostra pianta che produce le carote. Perché, è vero, le carote crescono sotto terra, come i tuberi; ma possiamo comunque determinare se tutto sta andando bene in base allo studio del pH del terreno o ancora attraverso la compattezza del terreno.

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Se poi a maggior ragione ci accorgiamo che manca qualcosa è perché le carote tardano a venire a galla e questo è sintomo che qualcosa ovviamente non sta andando come dovrebbe. L’unica cosa che possiamo fare è concimare, usando concimi naturali, possibilmente compost maturo, ma che presentino il giusto ed equilibrato contenuto di azoto, potassio e fosforo.

Considera che il pH di un terreno dove decidi di piantare le carote deve aggirarsi sempre intorno a 6,0 e 6,8: significa che un terreno troppo acido, assorbe male fosforo e calcio. Deve essere un equilibrio e diventa importante comunque determinarlo se non si vuole arrivare a ottenere un effetto contrario su tutto il raccolto.

Pratica la rotazione delle colture

Sembra una storia antica, ma ricorda che i nostri antenati hanno sempre avuto ragione. E la stessa cosa vale ovviamente anche per la coltivazione delle carote. Queste non devono infatti mai essere lasciate nello stesso punto ogni anno, anzi è necessario, quasi un elemento indispensabile, farle girare, al fine di creare di volta in volta un terreno adatto a loro.

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La rotazione annuale, che si tratti di una rotazione ogni tre anni oppure ogni quattro, è davvero fondamentale per aiutare qualunque tipo di ortaggio a germogliare e crescere senza incontrare difficoltà. Tutto è relativo a quello che il terreno è in grado di dare all’ortaggio per favorire una corretta e bilanciata crescita.

Insomma, se vuoi davvero darti da fare, devi studiare un progetto, che chiaramente imparerai a seguire solo con il tempo e solo con qualche errore commesso qua e là. Ma cerca sempre di informarti e di mettere a frutto tutto quello che impari in corso d’opera e vedrai che presto diventerai un vero e proprio maestro della coltivazione.

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