Chi possiede il pollice verde lo sa bene: la cura delle piante non si limita solo alle parti visibili, come foglie e fusti, ma deve necessariamente includere anche gli organi nascosti alla vista, che svolgono un ruolo cruciale per la salute e la crescita dell’intero organismo vegetale. Di cosa stiamo parlando? Delle radici. Scopri come favorire uno sviluppo ottimale di questa componente fondamentale della pianta.
Le radici: descrizione e tipologie
Le radici costituiscono la porzione ipogea della pianta. Il termine “ipogeo”, utilizzato in botanica, indica ciò che si trova al di sotto della superficie del suolo. Le radici, infatti, si sviluppano nel terreno, dove svolgono importanti funzioni metaboliche. La loro morfologia può variare notevolmente a seconda della specie vegetale. Tra le tipologie piĂą comuni troviamo le radici a fittone e le radici fascicolate.

Le radici a fittone si caratterizzano per un andamento prevalentemente verticale: una radice principale, robusta e ben sviluppata, penetra in profonditĂ nel terreno, spesso in modo perpendicolare, raggiungendo strati ricchi di umiditĂ da cui assorbe acqua anche durante periodi di siccitĂ , grazie alle radichette secondarie. Le radici fascicolate, invece, si espandono soprattutto in senso orizzontale.
In particolare, le radici fascicolate sono costituite da numerose radici di dimensioni simili, raggruppate in “fasci” (da cui il nome), che si dipartono lateralmente da un punto comune chiamato colletto. Il colletto rappresenta la zona di transizione tra il fusto epigeo (la parte della pianta che si sviluppa fuori dal terreno) e le radici ipogee.
Le funzioni delle radici
Ogni specie vegetale presenta una conformazione radicale caratteristica. Riprendendo le tipologie descritte, possiamo citare alcuni esempi per comprendere meglio le differenze. La carota, ortaggio ben noto e apprezzato, è un classico esempio di radice a fittone: la parte commestibile corrisponde proprio alla radice principale, verticale, da cui si dipartono sottili radichette secondarie.

Tra le piante che sviluppano radici fascicolate troviamo il melo, la patata e il pioppo. Indipendentemente dalla tipologia, le radici svolgono funzioni fondamentali e comuni a tutte le piante. Tra queste, la principale è l’assorbimento di acqua e sali minerali presenti nel terreno, indispensabili per la sopravvivenza e la crescita della pianta.
Ma le radici non si limitano solo a questo! Oltre ad assorbire acqua e nutrienti, esse si occupano anche del loro trasporto verso le parti aeree della pianta, fungendo da collegamento vitale tra il suolo e la chioma. Inoltre, le radici rappresentano un importante organo di riserva, accumulando sostanze nutritive utili nei periodi di bisogno. Non va dimenticata, infine, la funzione di sostegno e ancoraggio al terreno, essenziale per garantire stabilitĂ e permettere alla pianta di svilupparsi in altezza.
Scopri come agire al meglio per far sviluppare le radici!
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, anche le radici, proprio come le parti aeree della pianta, necessitano di ossigeno per svolgere correttamente le loro funzioni vitali. Ma dove trovano l’ossigeno di cui hanno bisogno? La risposta è nel terreno stesso. Tra le minuscole particelle che compongono il suolo, si creano piccoli spazi vuoti, detti pori, che trattengono l’aria necessaria alle radici.

Questi spazi consentono alle radici di accedere all’ossigeno indispensabile per la respirazione cellulare. Tuttavia, quando il terreno è eccessivamente bagnato, questi pori si riempiono d’acqua, impedendo la circolazione dell’aria e causando carenza di ossigeno. Per questo motivo è fondamentale evitare i ristagni idrici, scegliendo vasi dotati di fori di drenaggio sul fondo.
Se si utilizza un sottovaso, è importante non lasciarlo pieno d’acqua per lunghi periodi. Meglio svuotarlo regolarmente, sia per evitare il rischio di marciume radicale sia per scongiurare la formazione di ambienti favorevoli alla deposizione delle uova di zanzara.
E ancora…
Per migliorare il drenaggio e creare un ambiente ideale per lo sviluppo delle radici, può essere molto utile disporre sul fondo del vaso alcuni materiali specifici. Un esempio efficace è l’argilla espansa: si tratta di piccole sfere porose che favoriscono il deflusso dell’acqua in eccesso e migliorano l’aerazione del substrato.

Anche l’utilizzo di ghiaia o piccoli ciottoli può contribuire allo stesso scopo. Tuttavia, a differenza dell’argilla espansa, è importante non utilizzare pezzi troppo grandi, che rischierebbero di occupare troppo spazio all’interno del vaso, riducendo la quantità di terriccio disponibile per le radici.
Un rimedio tradizionale, tramandato dalle nonne, consiste nell’utilizzare frammenti di vecchi vasi in terracotta da posizionare sopra il foro di drenaggio. Grazie alla loro forma curva, questi pezzi impediscono al terriccio di ostruire il foro, assicurando un corretto deflusso dell’acqua e contribuendo così al benessere radicale della pianta.