
L’arbusto è molto rigoglioso e “arreda” molteplici giardini con le sue foglie verde brillante e fiori spesso davvero affascinanti. Ma foglie e fusti sono velenosi e, se ingeriti da bambini e animali, rappresentano un’emergenza medica o veterinaria. L’oleandro è così diffuso che spesso si trova persino in scuole, giardini di abitazioni e parchi pubblici.
Le parti tossiche dell’oleandro
Bello ma pericoloso, l’oleandro è tossico soprattutto a livello di radici e semi, ma anche i frutti e le foglie possono diventarlo. Un animale che disgraziatamente ingerisca uno di questi componenti, può andare incontro a morte improvvisa, in base alla quantità mangiata e anche al proprio metabolismo. Per il medesimo motivo va tenuto lontano dai bambini.

I bambini, si sa, tendono a portare tutto alla bocca, specie se molto piccoli. Anche solo toccare le foglie e poi succhiarsi un dito potrebbe cagionare nel piccolo disturbi gastrointestinali, letargia o febbre, quindi la cosa migliore è recarsi immediatamente da un medico. Meglio ancora, conoscere questa pianta ed evitare che bambini e animali si avvicinino è più efficace.
Per eliminare l’oleandro occorre chiamare un giardiniere esperto, evitando assolutamente di bruciarlo. Un oleandro che prenda fuoco, infatti, non potrà che esalare fumi tossici e quindi altamente nocivi per chiunque arrivi a respirarli. Persino dell’acqua in cui l’oleandro reciso sia stato collocato potrebbe avere delle tossine al suo interno.
Bello ma letale
In particolar modo, l’oleandro contiene glicosidi cardioattivi che intervengono sul cuore provocando pericolose aritmie. Ai primi episodi di vomito, che pure potrebbero portare a eliminare parte del veleno, seguono proprio alterazioni importanti del ritmo cardiaco. Se ci si accorge che una persona o un animale hanno ingerito una qualunque parte dell’oleandro, non bisogna perdere tempo.

Occorre raggiungere il più vicino ospedale (o veterinario in caso di animali, ovviamente) o, se possibile, un vero e proprio centro antiveleni che potrà somministrare la terapia giusta per evitare conseguenze nefaste. In caso di ingestione di una qualunque parte di pianta, non bisogna far bere la persona, né tentare di curarla autonomamente.
Più l’intervento è tempestivo, più e facile che la questione si risolva con una brutta intossicazione e un grande spavento. In caso di animali da cortile nutriti a foraggio, bisognerebbe anche prestare attenzione se ci sono oleandri nei paraggi: basta che alcune parti di foglie o fiori vi finiscano per avvelenare gli animali.
Coltivarlo senza pericoli
Tutto sommato, alla fine gli oleandri continuano ad adornare i nostri giardini e naturalmente questa non è una cosa negativa, purché si prendano tutte le precauzioni del caso. Innanzitutto è bene piantarlo dove bambini o animali non possano avere facile accesso a foglie e fiori, in secondo luogo sarebbe anche una buona idea indicarne la tossicità.

I fiori dell’oleandro sono molto belli e vanno dal rosa acceso al bianco, con sfumature diverse a seconda della specie. Il fogliame rigoglioso dona una forma tondeggiante all’arbusto e garantisce privacy, gradisce la coltivazione in pieno sole e va innaffiato costantemente evitando i ristagni d’acqua che portano funghi.
Il concime da prediligere per l’oleandro è a base di azoto, potassio e fosforo. Si può usare del buon compost oppure fertilizzanti specifici per piante fiorite. Va anche potato costantemente dal fogliame e dai fiori più lunghi, così da mantenerne la sana crescita e una forma armonica in ogni sua parte.
Oleandro sì, oleandro no
In definitiva, è bene che l’oleandro stia lontano dalle scuole o dai giardini frequentati da animali per una maggiore sicurezza. Ma è anche auspicabile far conoscere al meglio questa pianta a chi pensa che sia solo un bellissimo arbusto decorativo. Avere l’accortezza di lavarsi le mani dopo averlo toccato ed evitare di bruciarne le foglie è già un passo avanti.

Detto ciò, se si desidera accostare uno o più arbusti con fiori di colorazioni diverse, l’effetto scenico è davvero suggestivo e garantito. In caso di temperature molto rigide, va ricordato che l’leandro non tollera di andare sotto lo zero termico, quindi bisognerebbe prevedere una copertura o persino una serra.
Infine, se l’oleandro è presente in zone frequentate da bambini e animali e lo si riconosce, una buona abitudine sarebbe proprio sensibilizzare genitori e padroni di cani e gatti alla conoscenza approfondita con cartelli che spieghino per bene la tossicità della pianta. Solo così si eviteranno incidenti e pericoli mortali.