Fagiolini troppo piccoli? Ecco cosa fare per rimediare

Ci sono delle tecniche particolari, per coltivare i fagiolini? E che cosa succede, quando quelli che raccogliamo, sono più piccoli del solito? Si tratta di un legume, che è molto utile all’orto. Per cui, conoscerne le proprietà, è davvero molto importante. E anche, in che modo, coltivarlo, per farlo crescere, nel modo corretto.

Seminare i fagiolini: cosa sapere

Terreno: si comincia dal terreno. Si tratta di piante, che hanno bisogno di un clima mite. Visto, che, non resistono molto alle basse temperature. Il momento ideale, è quello di inizio primavera, o fine dell’inverno. Per il terreno, basta solo aggiungere un poco di azoto, ed è fatta. I fagiolini, si accontentano di poco.

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Vangatura e preparazione: è importante, potere mettere una vangatura profonda. La cosa migliore, è cercare, di non rivoltare la zolla, ma muovere il suolo, ogni quindici giorni. Utile, è anche la zappa, che rompe le zolle. E poi, un rastrello, per potere livellare ogni cosa, compreso il suolo che si sta trattando, e partire da li.

Semina: i fagiolini, possono essere seminati in pieno campo. Anche, per via del fatto, che il seme, è molto semplice, da fare germogliare. Si può piantare, a postarelle, o anche a file. Ad una distanza, l’uno dall’altra importante, ed ad una profondità, di uno o al massimo due centimetri.

Insetti nocivi o malattie pericolose

Anche se coltivarli è facile, questo non significa, che non possano essere soggetti a problemi. Ad esempio, un nemico fastidioso, sono gli afidi: fastidiosi pidocchi delle piante, che si possono trovare sulle foglie, e che possono infettare ogni cosa. Cosi come, le lumache, anche loro molto dannose, per la pianta dei fagiolini.

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Tra le malattie, invece, che possono colpire la pianta dei fagiolini, ci sta il marciume del colletto, e il marciume radicale. In genere, per poterle evitare, è bene, fare opera di prevenzione. E quindi, portare avanti, una ottima coltura generale, cosi da non avere ristagni di acqua o anche del terreno.

Per finire, un metodo per proteggere la pianta, da attacchi esterni, è quello di usare i fondi di caffè, o anche un lumachicida. Gli esperti, consigliano di evitare, delle sostanze chimiche troppo aggressive, meglio optare, per l’ortofosfato ferrico, che è anche un prodotto biologico, per cui più rispettoso, dell’ambiente, in generale.

Quale varietà è meglio coltivare?

Fagiolini nani: questa varietà è più precoce. Sono perfetti, per potere arricchire il terreno di azoto. E, inoltre, garantiscono, un raccolto più rapido. Il fagiolino nano, si può seminare in modo scalare, cosi da potere avere un risultato, che possa durare anche più a lungo. E con anche un maggiore periodo di conservazione.

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Fagiolini rampicanti: hanno a differenza dei primi, un ciclo colturale più lungo. E dopo il raccolto, difficilmente, lasciano molto spazio. Però, hanno dalla loro parte, il fatto di produrre davvero molto bene. E’ bene usarli, quando non si ha fretta, di lasciare il pezzo di terra, ad una seconda coltivazione.

Per cui, scegliere la varietà, dipende anche tanto da quello che vogliamo ottenere, e anche dal tempo che abbiamo a nostra disposizione. Il fagiolini, non è come le altre coltivazione, si deve raccogliere subito, altrimenti si secca, e poi non è buono, per essere consumato. Non ha, una grande resistenza, e non è come le fave o i piselli.

Per concludere

I fagiolini hanno delle caratteristiche particolari. Gli esperti del settore, per quelli verdi, consigliano di seguire, la coltivazione dei fagioli. Chiamati anche cornetti, sono ortaggi, che fanno appunto parte, della stessa tipologia botanica, dei fagioli. Per cui, sono molto simili tra di loro, anche quando si parla di semina e coltivazione.

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Il baccello, viene sempre consumato in modo completo, non è necessario sgranare i semi, come succede per le altre varietà di fagioli. Per cui, il consiglio, è quello di raccogliere, questo ortaggio, prima che il seme, possa svilupparsi troppo, e che quindi, possa uscire fuori dal baccello stesso. E non essere buono.

Se si seguono questi accorgimenti, allora, si avrà la certezza di potere avere sempre un raccolto degno di questo nome. A tavola, si potranno portare i risultati, del duro lavoro, che però, anche al gusto, ha portato, delle grandi soddisfazioni. E con il passare del tempo, anche la fatica, non potrà che essere minore.

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