
Il sistema pensionistico italiano ha sicuramente attraversato nel tempo diverse forme andando ad ottenere degli obiettivi più sostenibili nel lungo termine. Sicuramente una delle modifiche più significative è stata al passaggio dal sistema pensionistico retribuito a quello contributivo.ma effettivamente quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questi due sistemi diversi?
Qual è la differenza tra il sistema contributivo e retributivo
La prima cosa da capire effettivamente è che cosa sono i sistemi retributivo e contributivo andando quindi a capire le varie caratteristiche e ovviamente anche le varie differenze tra i due. Il sistema retributivo, ovvero quello non più applicato ai nuovi lavoratori andava a calcolare l’importo della pensione in base alla media delle ultime retribuzioni percepite.

Generalmente infatti si andavano a considerare gli ultimi cinque o 10 anni di lavoro ed era un sistema per andare a garantire al pensionato un tenore di vita simile a quello che aveva da lavoratore. Il sistema contributivo invece il quale è stato introdotto nel 1995 si basa sul montante contributivo accumulato durante tutta la carriera lavorativa.
Quindi ciò significa che la pensione dipende da quanto si è versato all’Inps durante tutta la vita lavorativa e ovviamente anche da un coefficiente di trasformazione che va a tenere conto dell’età del pensionato nel momento della domanda. Ad oggi, la maggior parte dei lavoratori italiani va in pensione con un sistema misto.
Quali sono i vantaggi del sistema contributivo
Sicuramente c’è una maggiore sostenibilità del sistema previdenziale. Ciò significa infatti che c’è una maggiore equità e sostenibilità finanziaria nel lungo periodo. Infatti questo sistema è auto equilibrante ciò significa che chi ha versato di più ovviamente andrà a ricevere di più. Quindi, ciò rende il sistema più resistente alle crisi demografiche e ovviamente anche al progressivo invecchiamento della popolazione.

Un altro vantaggio è sicuramente la trasparenza, dato che con il sistema contributivo il lavoratore può avere sicuramente una visione più chiara della pensione che andrà a ricevere. Infatti esiste una corrispondenza diretta tra quello versato e quello che poi verrà restituito in futuro. Ciò significa quindi che sia una maggior consapevolezza nella gestione della propria carriera.
Per finire, c’è sicuramente maggiore equità tra i lavoratori infatti, il contributivo premia chi ha lavorato di più e ovviamente anche con maggior continuità andando quindi ad evitare degli squilibri tra le varie categorie e anche tra le professioni differenti a differenza di quello retributivo che andava a favorire la carriera in crescita e di stipendi più elevati alla fine.
Svantaggi del sistema contributivo
Ovviamente, abbiamo visto i vantaggi del sistema contributivo ma ci sono anche degli svantaggi che bisogna andare a considerare.ad esempio il principale svantaggio è che questo tipo di pensione tende ad essere molto più bassa rispetto a quelle che prima venivano calcolate con il sistema retributivo e ciò vale soprattutto per delle carriere discontinue.

Questo discorso, vale anche però anche per gli stipendi bassi o anche per i lunghi periodi di disoccupazione. Ciò in effetti, può andare a penalizzare maggiormente i giovani, i lavoratori precari e anche le persone che hanno cominciato a lavorare tardi. Bisogna considerare anche la scarsa protezione per chi ha un reddito basso.
Infatti, in questo sistema chi ha guadagnato poco per tutta la vita andrà a ricevere una pensione abbastanza bassa e quindi ciò può portare a delle pensioni sotto la soglia di povertà andando quindi a richiedere delle misure integrative, come ad esempio la pensione di cittadinanza o anche l’assegno sociale.
Altri svantaggi
Sicuramente questo sistema porta anche ad una maggiore incertezza, infatti il calcolo delle pensioni dipende anche da variabili esterne, come ad esempio il PIL, l’inflazione e i tassi di interesse che vanno ad influenzare poi la rivalutazione del montante contributivo e anche i vari coefficienti di trasformazione. Ma ciò che significa?

In effetti, questo rende il sistema sicuramente molto più vulnerabile a dei fattori economici che non possono essere controllati dal singolo lavoratore. Inoltre, bisogna andare a considerare anche la penalizzazione per le persone che vanno in pensione in giovane età. Infatti il coefficiente di trasformazione aumenta con l’età. Ma cosa significa?
In sostanza, più tardi si va in pensione e più alto sarà poi l’importo mensile che si riceverà. Chi lascia il lavoro prima, quindi ad esempio per dei motivi di salute o anche semplicemente familiari andrà a subire una forte penalizzazione economica anche se sono stati versati determinati contributi.