Le afte orali sono piccole ulcere che colpiscono milioni di persone e sono spesso fonte di dolore e disagio. Sebbene nella maggior parte dei casi siano innocue e tendano a risolversi spontaneamente, non dovrebbero mai essere trascurate, poiché potrebbero essere il segnale di disturbi più seri. Prestare attenzione ai segnali che il corpo invia è fondamentale per prevenire complicazioni e intervenire tempestivamente.
Afte della bocca: cosa sono e perché compaiono
Le afte sono lesioni ulcerose di piccole dimensioni che si sviluppano all’interno della bocca, in particolare sulla mucosa delle guance, sulle gengive e sulla lingua. In alcuni casi, possono manifestarsi anche sul palato o sulla superficie interna delle labbra. Si presentano come macchie rotondeggianti o ovali, di colore biancastro o giallognolo, spesso circondate da un alone rossastro.

Le afte non sono contagiose e, nella maggior parte dei casi, guariscono spontaneamente nell’arco di 8-10 giorni. Esistono però diverse tipologie di afte: le afte minori, le più comuni, sono di piccole dimensioni e generalmente meno dolorose; le afte maggiori, invece, sono più estese e possono causare un dolore più intenso e prolungato.
Un’altra tipologia è rappresentata dalle afte erpetiformi, che si manifestano con numerose piccole ulcere che possono fondersi tra loro. Sebbene tutte le tipologie di afte possano risultare fastidiose e dolorose, nella maggior parte dei casi non indicano patologie gravi. Tuttavia, se le lesioni persistono a lungo, è consigliabile approfondire la situazione.
Sintomi delle afte: non solo fastidio e dolore
Quasi tutti, almeno una volta nella vita, hanno sperimentato il disagio e il dolore causati dalle afte nel cavo orale. Tuttavia, questi non sono gli unici sintomi associati. Spesso si avverte una sensazione di bruciore, soprattutto quando si consumano cibi salati, piccanti, acidi o molto caldi, al punto da rendere difficile l’assunzione di tali alimenti.

Talvolta, prima della comparsa delle afte, si può percepire un formicolio o una sensazione di irritazione e infiammazione nella zona interessata. Quando l’ulcera si manifesta, l’area può apparire arrossata e gonfia. Nei casi più gravi, il dolore può rendere difficoltosa anche la semplice igiene orale.
Se le afte sono particolarmente estese o numerose, possono comparire sintomi aggiuntivi come febbricola persistente, malessere generale e ingrossamento dei linfonodi del collo. È importante non confondere le afte con altre condizioni come micosi, herpes labiale o irritazioni dovute a problemi dentali: l’aspetto delle lesioni e la durata dei sintomi sono elementi utili per distinguerle.
Cause delle afte: carenze, stress e difese immunitarie
Le cause delle afte orali sono molteplici e talvolta inaspettate, rendendo difficile individuarle poiché spesso comuni ad altri disturbi. Lo stress, sia fisico che psicologico, rappresenta una delle principali cause scatenanti e colpisce milioni di persone in tutto il mondo.

Altri fattori da considerare sono i traumi locali, come morsi accidentali della lingua o delle guance, l’uso di spazzolini troppo rigidi, e le carenze nutrizionali di ferro, vitamina B12 e acido folico. Anche intolleranze alimentari, variazioni ormonali e l’assunzione di alcuni farmaci possono favorire la comparsa delle afte come effetto collaterale.
In alcune persone, inoltre, esiste una predisposizione genetica: se in famiglia ci sono casi frequenti di afte, è possibile essere più soggetti a questo disturbo. Le afte possono manifestarsi anche in presenza di patologie come il Morbo di Crohn, la celiachia o altre disfunzioni alimentari. Se le afte si presentano frequentemente e sono dolorose, è consigliabile rivolgersi al medico per indagare le cause sottostanti.
Quando le afte diventano un campanello d’allarme?
Generalmente, le afte sono disturbi benigni che si risolvono spontaneamente in pochi giorni. Tuttavia, ci sono situazioni in cui la loro presenza ricorrente o persistente non deve essere sottovalutata. In particolare, se si verificano più di 3-4 episodi all’anno, le afte possono rappresentare un vero e proprio segnale d’allarme da non ignorare.

È importante prestare attenzione se le afte persistono per oltre 14 giorni, se sono di grandi dimensioni, profonde, o se sono accompagnate da febbre, stanchezza cronica e dolori articolari. In questi casi, è fondamentale consultare il proprio medico per effettuare accertamenti diagnostici o visite specialistiche, poiché le afte ricorrenti possono essere il sintomo di patologie più complesse.
Tra le possibili cause vi sono malattie autoimmuni, infiammazioni croniche dell’intestino o disturbi del sistema immunitario. È opportuno approfondire anche se le afte compaiono per la prima volta in età adulta o se le lesioni non guariscono nei tempi previsti. Una valutazione medica può aiutare a prevenire complicazioni più gravi o a individuare eventuali patologie sottostanti.