Acqua al fluoro: gli esperti italiani fanno chiarezza dopo le polemiche—tutto quello che devi sapere

Hai mai sentito parlare di fluorizzazione? Questa pratica è stata adottata già da qualche anno in molti paesi del mondo con lo scopo di migliorare la salute dentale della popolazione. Nonostante il nobile intento, questa pratica avrebbe destato non poche polemiche per le possibili conseguenze che può avere sulla salute. Scoprine di più!

Acqua fluorata: di cosa si tratta?

L’acqua al fluoro o acqua fluorata è l’acqua potabile che viene aggiunta di fluoruro di sodio o composti simili a base di questo elemento chimico minerale con lo scopo di apportare dei cambiamenti a livello dentale. Il fluoruro di sodio, infatti, è un sale a base di fluoro che è utilizzato da tempo.

Immagine selezionata

Il suo utilizzo principale, in particolare, riguarda la formulazione di dentifrici e paste dentali. Esso, infatti, è noto per la sua azione antibatterica che potrebbe prevenire l’insorgenza di carie dentale. Esso agirebbe, in particolare, aiutando a rimineralizzare lo smalto dei denti, rendendoli più resistenti e, quindi, meno suscettibili all’attacco da parte dei batteri.

L’utilizzo di acqua fluorata, come accennato in precedenza, è una pratica che sarebbe diffusa in molti paesi del mondo, tra cui figurerebbero Stati Uniti d’America, Irlanda, Australia e Canada. La fluorizzazione sarebbe considerata una pratica economica per poter favorire la salute dentale e l’igiene della popolazione, indipendentemente dal reddito e dall’età.

L’assunzione di fluoro è nociva?

Il fluoro è un minerale che può essere presente naturalmente in alcune tipologie di acque, solitamente in basse concentrazioni. L’acqua fluorata, che ne presenta concentrazioni maggiori, è quindi acqua a cui viene aggiunto volontariamente questo elemento chimico. L’acqua, tuttavia, non è l’unica fonte di fluoro. Basti pensare ai dentifrici, ai colluttori e ad altri prodotti odontoiatrici.

Immagine selezionata

L’assunzione e il contatto con il fluoro, se non eccessiva e regolamentata, non sembrerebbe provocare effetti indesiderati o alterazioni dello stato di salute della popolazione. Tuttavia, essendo le fonti di fluoro numerose, sembrerebbe importante monitorarne le quantità assunte, per evitare che diventino eccessive, soprattutto per quel che riguarda i bambini.

In particolare, alcune linee guida relative agli Stati Uniti d’America sembrerebbero stabilire come dosaggi ritenuti efficaci per favorire l’igiene dentale della popolazione quelli che si aggirano intorno a valori di 0,7 mg/l. Per quanto riguarda l’Italia, la fluorizzazione artificiale dell’acqua non è ancora prevista a livello legislativo.

Scopri i rischi in caso di eccesso di fluoro!

Come avviene per numerose sostanze, anche il fluoro, se assunto in quantità eccessive, non è esente dalla possibilità di poter causare l’insorgenza di alcune condizioni negative per la salute dell’organismo. Un esempio? La fluorosi dentale, ovvero lo sviluppo di macchie biancastre o di striature chiare sui denti, soprattutto in fase di sviluppo infantile.

Immagine selezionata

Se le dosi di fluoro con cui si viene in contatto sono particolarmente elevate e prolungate nel tempo, si potrebbe verificare una grave condizione patologica, chiamata fluorosi scheletrica, alla base della quale sembrano esserci sintomi come dolori articolari, fragilità ossea e rigidità. Tuttavia, questa intossicazione non sembrerebbe riconducibile alle concentrazioni di fluoro previste per la fluorizzazione dell’acqua.

In effetti, questo aspetto sembrerebbe logico: sono i governi che hanno legiferato e previsto l’aggiunta di fluoro nell’acqua potabile con lo scopo di favorire una migliore condizione di salute dentale della popolazione. Sarebbe molto strano e controproducente se le concentrazioni previste potessero creare così gravi danni ad intere nazioni!

Il ruolo dell’Italia

Come accennato precedentemente, in Italia non sarebbe prevista da nessuna normativa l’aggiunta artificiale di sali di fluoro all’acqua potabile. Nel nostro paese, infatti, le linee guida nazionali sembrano puntare maggiormente sulla promozione dell’igiene dentale, sull’uso controllato dei dentifrici contenenti fluoro e sulle buone pratiche di prevenzione da condurre in maniera individuale.

Immagine selezionata

A livello mondiale, l’OMS (ovvero l’Organizzazione Mondiale della Sanità), ma anche l’American Dental Association (ADA) e il Centers for Disease Control and Prevention (CDC), sembrerebbero sostenere che la fluorizzazione dell’acqua, se controllata e regolamentata, sia sicura per la salute e in grado di prevenire il rischio di carie.

Tuttavia, tali enti sembrerebbero consigliare un monitoraggio attento delle fonti di esposizione al fluoro e di non superare i livelli di assunzione suggeriti da normativa. La fluorizzazione dell’acqua, quindi, è un processo che non riguarda direttamente l’Italia ma che ha eco a livello mondiale, la cui conoscenza, quindi, può risultare comunque utile.

Lascia un commento