Anche chi non è particolarmente esperto di giardinaggio dovrebbe conoscere alcune regole fondamentali. Mantenere un terrazzo ricco di fiori e piante non è affatto semplice. Sia le piante da interno che quelle da esterno richiedono cure specifiche e attenzioni particolari. Esistono errori che è assolutamente necessario evitare, ed è proprio su questi aspetti che oggi vogliamo soffermarci, per offrire una panoramica chiara e completa della situazione.
Quanto è importante curare il terriccio?
La prima cosa da evitare è l’utilizzo di terriccio di scarsa qualità. La salute delle piante parte sempre dalle radici: questo è un principio fondamentale su cui gli esperti insistono. Se si trascura questo aspetto, si rischia di incorrere in problemi come la perdita delle foglie, il marciume radicale e l’attacco di parassiti, situazioni che possono compromettere seriamente la vitalità delle piante.

Quando si coltivano piante in vaso e si utilizza un substrato non adeguato, si corre il rischio che l’acqua venga trattenuta eccessivamente. Questo ostacola il corretto drenaggio e porta a un ambiente sfavorevole per lo sviluppo delle radici, che possono crescere in modo anomalo o addirittura marcire.
Per questo motivo, anche sul terrazzo, è fondamentale scegliere un terriccio di alta qualità, arricchito con materiali come pietra pomice, perlite e altri elementi che favoriscono il drenaggio e l’aerazione. È importante assicurarsi che questi componenti restino ben miscelati nel substrato, così da garantire alle piante le migliori condizioni di crescita fin dall’inizio.
Attenzione alla luce: serve la giusta esposizione
Tutte le piante necessitano di luce per crescere in modo sano. La prima regola è quindi evitare di posizionarle in zone troppo ombreggiate. Se si sceglie di collocarle sul terrazzo, generalmente non si corre il rischio che le foglie si brucino, tranne che nelle settimane centrali dell’estate, quando le temperature sono particolarmente elevate.

Durante l’inverno, la luce diretta è meno intensa, quindi è consigliabile esporre maggiormente le piante, evitando di schermarle eccessivamente. Le uniche eccezioni sono rappresentate dalle specie con foglie particolarmente sottili e delicate, che possono risentire di una sovraesposizione.
Inoltre, è importante non spostare le piante bruscamente da un ambiente all’altro: anche loro hanno bisogno di tempo per adattarsi alle nuove condizioni. Monitorare costantemente la situazione aiuta a prevenire errori e a mantenere le piante in salute, seguendo passo dopo passo tutte le cure necessarie.
Irrigazione: le bagnature si possono programmare?
Esistono molte convinzioni errate riguardo alla frequenza delle annaffiature. In realtà, non esiste un intervallo di tempo fisso: bisogna imparare a bagnare il terreno solo quando risulta asciutto, sia in estate che in inverno.

Se il terriccio fatica ad asciugarsi e rimane costantemente umido, probabilmente non è di buona qualità. Un elemento essenziale da verificare è la presenza di compost, che dovrebbe essere sempre incluso anche nei substrati più economici, per garantire un corretto apporto di nutrienti e una buona struttura del terreno.
Se si teme di eccedere con l’acqua, è utile sapere che un terriccio di qualità permette sempre il drenaggio dell’acqua in eccesso attraverso i fori sul fondo del vaso. In alternativa, si può optare per la subirrigazione, che consente al terreno di assorbire solo la quantità d’acqua necessaria dal sottovaso o dal portavaso, evitando così ristagni dannosi.
Infine la concimazione
La concimazione non deve essere effettuata durante tutto l’arco dell’anno. In generale, è consigliabile sospendere la somministrazione di fertilizzanti durante l’inverno e riprenderla in primavera, evitando così sprechi inutili e garantendo alle piante una crescita equilibrata.

In questo modo, si offre alle piante la possibilità di svilupparsi senza l’accumulo eccessivo di sostanze drenanti o fertilizzanti, che potrebbero soffocare il terreno e danneggiare le radici. Un uso eccessivo di fertilizzanti, infatti, può aumentare la salinità del substrato e compromettere seriamente la salute della pianta e delle sue radici.
Infine, per quanto riguarda il rinvaso, è importante scegliere il momento giusto, che coincide con la ripresa vegetativa, tipicamente ad aprile. In alternativa, si può valutare un secondo rinvaso a settembre. Effettuare questa operazione durante il periodo di riposo della pianta è sempre rischioso, indipendentemente dalla specie.