
Le melanzane, quando crescono bene, sembrano piante robuste. Ma sotto la superficie del terreno succedono cose che non si vedono. Le larve sotterranee, piccole ma tenaci, si nutrono delle radici e indeboliscono tutta la pianta. Spesso non ci si accorge subito del problema: la pianta comincia a ingiallire, rallenta la crescita, poi si affloscia. E quando si scava, si scoprono i colpevoli: bianchi, contorte, nascoste sotto pochi centimetri di terra.
Cosa sapere prima di piantare le melanzane
Prima di piantare qualsiasi cosa, il terreno andrebbe lavorato con attenzione. Zappare in profondità , togliere radici se che, residuo i vecchi, e possibilmente le larve già presenti. Alcuni usano la vangatura doppia, che porta in superficie i parassiti nascosti nei primi strati. E anche il momento buono per integrare del compost ben maturo, che rafforza il suolo ma senza attirare troppa fauna indesiderata.

Un modo semplice per evitare problemi e cambiare spesso cultura. Se si mettono le melanzane sempre nello stesso, i parassiti trovano un ambiente perfetto e si ripresentano ogni anno. Una rotazione triennale funziona: si alternano ortaggi di famiglie diverse e si dà tempo al terreno di presentarsi. Leguminose e cereali aiutano anche a mantenere una buona struttura del suono.
Controllare spesso le piante fa una grande differenza. Non serve un’osservazione maniacale, basta buttare un occhio quando si innaffia o si tolgono le erbacce. Se le foglie sembrano meno turgide, o spuntano buche strane nel terreno attorno al fusto, può esserci qualcosa sotto. A volte conviene scavare leggermente intorno alla base per controllare se ci sono larve in attività .
Come prevenire le larve delle melanzane
Ci sono persone che mettono delle reti protettive sottili sul terreno, soprattutto nelle prime fasi della crescita. È un accorgimento semplice che crea una barriera fisica. Serve soprattutto se si è già avuta un’infestazione l’anno prima. Alcuni usano vecchie zanzariere o teli non troppo fitti, purché lascino passare acqua e aria. Non fermano tutto, ma riducono i danni.

Nei piccoli orti si può anche ricorrere alla raccolta manuale. Una volta individuato il punto infestato, si scava e si rimuove a mano ogni larva visibile. È un lavoro noioso, ma può evitare di usare prodotti. Chi ha la pazienza di farlo una volta ogni due settimane, spesso riesce a contenere la situazione. Meglio farlo al mattino, quando il terreno è più fresco e morbido.
Alcuni prodotti naturali possono aiutare. L’olio di neem è uno di quelli più usati, anche se va ripetuto più volte non è miracoloso. Ci sono poi i macerati di ortica o d’aglio: non piacciono a molti insetti e hanno un odore pungente. Vanno spruzzati sul terreno intorno alla base della pianta. È importante prepararli con un minimo di cura, altrimenti sono inefficaci.
Insetticidi biologici e prodotti chimici
Quando la situazione sfugge di mano, si può ricorrere a insetticidi biologici. Il bacillus thuringiensis è un batterio che colpisce certe larve, in particolare quelle dei lepidotteri. Non agisce su tutte, però. Bisogna capire prima che tipo di larva sia davanti. Si trova in commercio in polvere o liquido, da diluire e distribuire al piede della pianta. Funziona solo se applicato con costanza.

Esistono anche funghi e altri microrganismi che vivono nel suolo e si nutrono proprio di larve. Alcuni agricoltori li usano con successo, specialmente in coltivazioni biologiche contro il problema è che sono sensibili a temperature e umidità , Quindi vanno usati con attenzione. Non sempre sono facili da trovare nei normali negozi da giardinaggio, ma online si trova qualcosa.
C’è chi preferisce usare prodotti chimici specifici, ma non va preso alla leggera. Vanno scelti in base al tipo di larva, alle indicazioni sulla confezione; e soprattutto ai tempi di carenza. Alcuni possono danneggiare anche insetti utili o rimanere nel suolo per mesi. È importante leggere bene le etichette e seguire le dosi esatte, senza esagerare per impazienza.
La questione delle irrigazione e della fertilizzazione
L’acqua, si mal gestita, può aggravare tutto. Troppa umidità favorisce muffe e indebolisce le radici, rendendole più vulnerabili. Meglio irrigare al mattino presto alla sera tardi, senza esagerare. Un sistema a goccia è l’ideale per non creare ristagni. In ogni caso, il terreno dovrebbe asciugarsi leggermente tra un irrigazione e l’altra, almeno in superficie.

Anche la fertilizzazione ha il suo peso. Un terreno ricco ma equilibrato rende le piante più resistenti. Se mancano nutrienti, le melanzane diventano deboli e più esposte agli attacchi. Attenzione però non esagerare con l’azoto: fa crescere tanto fogliame, ma rende la pianta più appetibile per certi insetti. Meglio usare compost maturo concimi a lento rilascio.
Infine, una certa regolarità nei controlli aiuta a intervenire in tempo. A volte basta un secchio, un coltello da giardino e qualche minuto ogni settimana per tenere la situazione sotto controllo. Che ha più tempo può anche annotare date, prodotti usati, zone più colpite. Non serve un diario dettagliato, ma avere qualche riferimento evita di ripetere errori o trattare a casaccio.