
Fra i legumi più amati si possono annoverare sicuramente le taccole. Queste infatti sono una varietà di piselli, spesso assimilati ai fagiolini. Come loro sono molto benefiche e gustose, nonché versatili in cucina. Tuttavia bisogna riconoscere subito i problemi comuni sia quando si piantano sia quando si mangiano. Ecco quali sono.
Proprietà e benefici delle taccole
100 g di taccole fresche crude apportano 18 calorie e contengono 90,5 g di acqua, 2,1 g di proteine, 2,9 di fibre. Non solo ma contengono anche potassio, fosforo, calcio, vitamine del gruppo B, provitamina A. Sono molto benefiche proprio per via dei nutrienti che contengono, specie le fibre.

Queste rendono le taccole molto utili per favorire il transito intestinale e per preservare la salute dell’intestino. Inoltre donano anche sazietà, dunque sono ideali per chi vuole perdere peso. Sono adatte anche per chi ha il diabete o vuole tenere sotto controllo i livelli di zuccheri nel sangue, perché hanno un indice glicemico moderato.
Per preservare le vitamine e i minerali che contengono, è bene non consumarle molto cotte perché questi nutrienti vengono dispersi con l’acqua e le temperature alte. Non dovrebbero consumarle solo coloro che potrebbero esserne allergici o intolleranti. Ma non è finita qui, ci sono altri problemi comuni che potrebbero presentarsi con le taccole.
Problemi comuni quando si consumano le taccole
Le taccole sono degli alimenti che fanno bene ed in genere sono bel tollerate. Tuttavia si potrebbero presentare a volte dei problemi comuni come quelli intestinali. Molte persone potrebbero dunque avere gonfiore oppure accusare disturbi digestivi a causa dell’alto contenuto di fibre. Non solo ma, come visto, potrebbero causare allergie.

I soggetti allergici alle leguminose dovrebbero fare attenzione prima di consumarle. Poi, si è visto che le taccole potrebbero fare interazione con alcuni farmaci, come quelli anticoagulanti, a causa del loro contenuto di vitamina K. Se si prendono questi medicinali, avvisare il proprio medico prima di mangiare le taccole. Infine, le taccole contengono purine.
Queste sostanze possono aumentare l’acido urico presente nel sangue e dunque si sconsiglia di consumarle laddove si soffra di gotta oppure di calcoli renali. Per il resto sono alimenti che fanno bene e molto versatili, da consumare lessate, al vapore, saltate in padella, in insalate, in zuppe oppure gratinate al forno.
Problemi comuni quando si coltivano le taccole
Le taccole possono essere coltivate in giardino a partire da marzo in un terreno ricco e ben drenato, per evitare i ristagni di acqua che possono far marcire le radici. Questo è infatti un primo problema che può presentarsi con questo tipo di coltura. I semi andranno messi ad una profondità di 5 cm.

I semi vanno messi poi a distanza fra loro di circa 40 cm per consentire la crescita. Dopo la semina annaffiare abbondantemente e, con la crescita, ridurre la frequenza ma continuare comunque a dare acqua, soprattutto nei periodi di forte siccità. Il terreno non deve mai essere zuppo ma solo umido.
Per evitare i ristagni di acqua si può procedere alla pacciamatura. Inoltre bisogna rimuovere spesso le erbe infestanti e pensare a dei supporti per far arrampicare le taccole che si sviluppano in verticale. Ma non è finita qui perché bisogna proteggere le taccole anche da parassiti e dalle malattie, problemi molto comuni.
Come proteggere le taccole da problemi comuni come malattie e parassiti
Come visto le taccole sono dei legumi che fanno bene e molto versatili. Si possono acquistare dal fruttivendolo o al supermercato o anche coltivarli nel proprio giardino o orto, seguendo alcune accortezze. In particolare bisogna preservarle da alcuni problemi comuni, come malattie (come lo oidio) e parassiti ricorrenti come gli afidi.

In particolare gli afidi si possono combattere in maniera naturale con le coccinelle oppure usando dello spray a base di sapone nero. Per risolvere il problema dello oidio invece bisognerà garantire alla pianta una buona circolazione dell’aria ed evitare di annaffiare il fogliame. In questo modo le taccole cresceranno rigogliose.
Dopo 60-90 giorni possono essere raccolte e mangiare crude oppure leggermente cotte per non disperdere vitamine e minerali. I soggetti allergici, che prendono farmaci anticoagulanti, con gotta o calcoli renali, dovrebbero evitarne il consumo. In ogni caso può essere utile consultare il medico prima di un consumo ricorrente di questi legumi.