
L’estate è sinonimo di frutta e verdura appena raccolte! Tra questi prodotti della terra, troviamo i peperoni, ortaggi gustosi e colorati, in grado di arricchire i piatti estivi, sia da crudi sia da cotti. Come effettuare al meglio la coltivazione di questa pianta? Lo scoprirai proseguendo con la lettura dei prossimi paragrafi.
Il peperone: uno sguardo alla botanica
Il peperone è uno degli ortaggi estivi più amati da grandi e piccini. Questo si trova sugli scaffali di supermercati e di negozi di alimentari nel corso dell’anno grazie alla coltivazione in serra. La stagionalità naturale, tuttavia, è rappresentata dal periodo caldo dell’anno. Andiamo nel dettaglio descrivendo il peperone dal punto di vista botanico.

Il nome scientifico della pianta in questione è Capsicum annuum, della famiglia delle Solanaceae (di cui fanno parte anche melanzane e pomodori). Si tratta di una pianta originaria dell’America centrale e del sud, introdotta in Europa a partire dal 1492 e attualmente coltivata in tutto il mondo. Si tratta, in particolare, di una erbacea annuale.
I fusti della pianta sono eretti e ampiamente ramificati. Essi possono raggiungere altezze di circa un metro. Le foglie che compongono la pianta hanno forma ovaleggiante e colore brillante. I fiori sono candidi e formati da 5 petali. Da questi si crea il frutto che tutti conosciamo, cavo e colorato in maniera differente in base alla varietà e al grado di maturazione.
Il peperone e il suo ciclo vitale
Non conosci il ciclo vitale del peperone ma vorresti iniziare a coltivarlo nel tuo orto? Allora leggi con attenzione i prossimi paragrafi. Conoscere il ciclo vitale delle piante, infatti, è molto importante per agire al meglio con interventi colturali di varia natura, atti a favorirne la produttività e il corretto e sano sviluppo.

Trattandosi di una specie annuale, il ciclo vitale della pianta si completa nell’arco dei dodici mesi dell’anno. In particolare, la semina dà origine, in circa un paio di settimane, alla germinazione. Il germoglio, in presenza di temperature miti stabili si sviluppa producendo e accrescendo le foglie e le radici.
Circa due mesi dopo la semina, si assiste in genere alla fioritura che, se impollinati, saranno l’organo che darà origine alla produzione dei frutti. La fruttificazione si verifica con maggiore frequenza nel corso del periodo estivo, che rappresenta anche il periodo in cui si effettua la raccolta. In totale, la durata del ciclo vitale è di circa 5 mesi.
La coltivazione del peperone: come farla?
Come ogni specie vegetale, anche il peperone ha delle esigenze che non possono essere tralasciate per ottenere una produzione abbondante e di qualità. Un primo fattore che dovrebbe essere considerato è rappresentato dal clima: non dimentichiamoci del fatto che il peperone ha origine tropicale o sub tropicale e che quindi cresce al meglio in climi caldi.

La temperatura, in altre parole, gioca un ruolo importante nella germinazione e nella successiva fase di crescita vegetativa. Il peperone dovrebbe essere piantato in luoghi ben illuminati da luce diretta e in periodi in cui le gelate sono scongiurate. Il substrato di impianto, poi, dovrebbe essere rappresentato da un terreno ben drenato e fertile.
Il suolo dovrebbe essere ben lavorato in profondità, per permettere di arieggiarlo e scioglierlo, limitando i fenomeni di ristagno idrico. In genere, la semina dovrebbe essere effettuata in serra o in semenzaio alla fine dell’inverno, mentre il trapianto in campo dovrebbe essere condotto quando le temperature esterne notturne si sono stabilizzate sopra ai 15 gradi.
Un raccolto abbondante: come ottenerlo?
L’irrigazione è un aspetto importante per ottenere un corretto sviluppo della pianta e una buona produzione di frutti. Questa dovrebbe essere condotta con regolarità nelle prime fasi del ciclo vitale ma dovrebbe essere ridotta in fase di fruttificazione per rendere i peperoni più saporiti. Passiamo adesso alle operazioni di concimazione.

L’apporto di nutrienti utili alla pianta potrebbero essere impiegati per favorirne la crescita, prima, e la fruttificazione, poi. In particolare, il fertilizzante da utilizzare potrebbe variare in composizione e in efficacia: farsi consigliare da un vivaista o da un altro professionista del settore potrebbe essere utile in questi casi.
Per quel che riguarda la potatura, essa in genere non è richiesta. L’unica accortezza che potrebbe essere utile mettere in atto è rappresentata dall’eliminazione dei germogli ascellari, in maniera da incanalare le energie metaboliche della pianta verso la produzione dei frutti e non dei rami secondari. Insomma, la coltivazione del peperone è abbastanza semplice e fatta di piccole ma importanti accortezza.