Come seminare il cavolo cappuccio direttamente in campo

Se stai cercando un ortaggio sicuro e molto amato tra tutti quelli che si producono nell’orto, un posto d’onore è sicuramente quello che viene attribuito al cavolo cappuccio, che è sempre fresco e riccamente determinato a diventare ogni inverno come qualcosa che sicuramente fa la differenza. Può sembrare semplice da coltivare, ma la semina richiede qualche attenzione.

La semina va indirizzata nella giusta direzione

Quando parliamo di coltivazione del cavolo cappuccio dobbiamo fare riferimento alla fase iniziale, che deve partire sempre a fine primavera, ma può essere protratta fino all’inizio dell’estate . Insomma, il periodo ideale si concentra tra maggio e agosto, a seconda anche delle condizioni climatiche se risultano già di per sé proficue.

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Ma anche la scelta delle varietà è ancora molto importante. Ci sono quelle primaverili che vanno bene per questa stagione, ma non dimentichiamoci anche delle varietà autunnali e invernali, che sono quelle che resistono anche in condizioni particolarmente estreme come nel caso del cavolo cappuccio a cuore di bue che è uno di questi casi.

Considera anche che il terreno ha il suo perché, come del resto avviene in qualunque occasione ci sia di mezzo una coltivazione specifica, una di quelle che vanno seguite con attenzione e con grande scrupolo per evitare di non essere apprezzati adeguatamente. Ecco perché la scelta deve ricadere sempre in un terreno che sia ricco, drenato e ben lavorato.

Un aspetto che non devi dimenticare

Il cavolo cappuccio sebbene si presenti come un ortaggio che si può coltivare senza incontrare grandi problemi e particolari ostacoli, è anche vero che richiede una cura mirata verso alcuni aspetti che non devono mai passare in secondo piano se non si vuole sbagliare, ovviamente. Ci sono dei bisogni che quindi non si possono dimenticare.

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Cominciamo con il dire che il cavolo cappuccio ha bisogno sicuramente di essere annaffiato regolarmente, senza di certo andare a creare vere e proprie pozze di acqua, ma il terreno deve comunque restare umido per favorire appunto che il cavolo cappuccio recuperi tutto quello che è necessario per cominciare a fertilizzarsi adeguatamente.

Inoltre, è altamente consigliato poter agire sotto forma di concimazione leggera, utilizzando possibilmente una macerato di ortica, da mettere sul terreno all’altezza della base della pianta, almeno ogni 20-30 giorni, non di più. Insomma, la pianta non va assolutamente lasciata a germogliare da sola, va seguita e indirizzata verso la corretta direzione.

I nemici del cavolo cappuccio

Come succede per ogni tipo di ortaggio, la cosa che sicuramente può tornarti utile è controllare attentamente lo stato del tuo cavolo cappuccio, durante tutta la fase produttiva. Ciò significa che se ti accorgi che sono presenti alcuni elementi che ti inducono a pensare male, forse è il caso di agire subito.

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Devi infatti sapere che purtroppo il cavolo cappuccio è spesso soggetto all’attacco di alcuni nemici, che possono portarlo anche a rallentare, quando non a interrompere, la sua crescita regolare. Si tratta principalmente dell’altica, o della cavolaia. In questi casi, il tempismo è davvero l’unica arma utile per contrastare e prevenire il peggio.

E’ utile infatti dare una mano velocemente ai nostri cavoli cappucci, agendo con l’uso di metodi naturali, come la cenere, gli infusi di aglio e l’installazione di reti anti-insetto, quest’ultima soluzione volta a presentarsi come una vera e propria prevenzione che fa sicuramente molto per garantire la salute dei cavoli piantati.

Raccoglie e mangia con sicurezza

E’ chiaro che la parte difficile poi arriva quando devi stabilire il momento giusto per raccogliere i nostri cavoli cappuccio. Diciamo che un buon modo per determinare quando è arrivato il tempo della raccolta è individuare una testa che sia molto piena e soda al tatto, e con le foglie esterne che si aprono leggermente.

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Se tutto questo corrisponde allo stato del tuo cavolo cappuccio, allora procedi con un taglio alla base, da effettuare con rapidità e decisione e sarai pronto a portare in tavola il risultato del tuo lavoro sull’orto. E’ importante che tutto questo abbia un seguito, ovviamente: per questo motivo, non buttare le foglie esterne, anche se sembrano brutte, perché vanno bene per zuppe ed estratti.

Ricordati anche che, essendo una pianta brassicacea, la cosa che devi evitare di fare è di coltivarla sempre nello stesso posto ogni anno. A questo punto, un ottimo rimedio potrebbe essere quello di puntare alla rotazione triennale, in modo tale che il terreno non si impoverisca, ma invece si arricchisca per mezzo di un continuo cambiamento di elementi positivi.

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