
Quando arriva la primavera, l’istinto di aprire le finestre e darci un taglio con il disordine si fa sentire. C’è chi parte subito all’attacco, chi ci gira intorno per giorni. Ma alla fine tocca tutti: server fare spazio, rimettere in sesto le stanze e dare una scrollata anche alla testa. Non è solo questione di pulire, ma di rimettere in equilibrio le cose.
Cosa fare prima di iniziare
Una buona partenza e avere un piano. Niente di complicato, basta una lista su un foglio, o sul telefono. Serve per non finire a strofinare la cucina dimenticandosi della camera. Scrivere cosa serve fare e cosa si potrebbe fare senza troppa pressione. Avere un’idea chiara aiuta a non perdersi, a muoversi con più ordini, anche se poi qualcosa scappa sempre.

Ogni stanza ha le sue rogne. La cucina con le sue briciole nei posti più improbabili, il bagno con le fughe annerite, il soggiorno che sembra un deposito. Serve prendersi il tempo per ognuna una, senza voler fare tutto insieme. Passare da una all’altra, magari i giorni diversi, rende tutto più gestibile. A fine giornata, anche solo vedere un angolo a posto fa la differenza.
Quando si fa spazio, ci si accorge di quanta roba inutile si tiene. Meglio avere scatole o buste pronte: una per quello che non serve più, una per quello da spostare altrove, una per le cose che possono essere regalate. Così si evita di spostare semplicemente il caos da una stanza all’altra. E si scoprono oggetti di cui ci si era pure dimenticati
Il segreto del decluttering
Decluttering non vuol dire buttare tutto. Alcune cose si tengono per motivi strani: affetto, abitudine, pigrizia. Ma liberarsi di oggetti che non servono più a un effetto pratico e mentale. Meno roba in giro, meno tempo perso a cercare. A volte basta anche solo svuotare un cassetto per sentire che qualcosa è cambiato.

Usare gli strumenti giusti fa risparmiare fatica. Non serve avere mille detersivi o aggeggi. Alcuni panni in microfibra e un aspirapolvere che fa due cose insieme e basta lo. Meglio scegliere oggetti che occupano poco e fanno tanto. Una scopa che spazza e lava in un colpo solo, ad esempio, può accorciare la giornata.
Le superfici più ignorate sono quelle che si vedono di meno. Le parti sopra gli armadi, le persiane, le fughe delle piastrelle. Sono posti dove si annida di tutto e spesso ci si passa sopra velocemente. Invece sono proprio questi dettagli che fanno la differenza. Una volta puliti, danno un’aria più curata all’ambiente.
Come delegare agli altri
Non tutto si deve fare da soli. Se si vive con qualcuno, è utile dividere i compiti. Anche i bambini possono aiutare, magari in modo non perfetto, ma utile. È anche un modo per responsabilizzare e rendere il lavoro meno noioso. Pulire in due è meno pesante, e a volte può persino diventare una scusa per mettere musica e fare le cose con più leggerezza.

Ci sono odori che restano appiccicati alle stanze. Per questo, dopo aver pulito, è bello far prendere aria. Aprire le finestre, anche per mezz’ora appunto lasciare entrare un po’ di vento pulisce più di quanto sembri. E magari usare qualche senza naturale, come il limone o il rosmarino, da un tocco in più senza invadere.
Ogni tanto, capita di partire con l’idea di sistemare e finire con rimescolare tutto. Succede e in quel caso meglio fermarsi, fare una pausa, e ricominciare con calma. Non serve strafare. Anche fare poco, ma fatto bene, e il suo valore. La pulizia di primavera non è una gara: è un processo, anche un po’ interiore.
Per concludere l’argomento
Attenzione anche ai tessili. Tende, tappeti, copridivani. Raccolgono polvere e odori senza che ce ne si accorga. Metterli in lavatrice o portarli in lavanderia quando si può è una parte importante. Cambiano l’aspetto di una stanza con poco. E poi tornano ad avere quella sensazione di fresco che si nota subito.

Anche le piante hanno bisogno di un po’ di cure. Pulire le foglie dalla polvere, rinvasare Se necessario, eliminare i rami secchi. Una pianta in salute cambia l’umore di una stanza. E mentre si pulisce, ci si accorge anche se c’è qualcosa che non va: insetti, troppa secchezza, poco spazio. Piccole cose, ma contano.
Alla fine, quello che resta è una casa più vivibile. Ma soprattutto uno spazio che somiglia di più a chi lo abita. Non perfetto, non immacolato, ma ordinato quanto basta per starci bene. Le pulizie di primavera non servono solo per togliere la polvere: sono un’occasione per rimettere le cose al loro posto, dentro e fuori. Anche solo per un po’.